

Il Nautilus rappresenta l’unico genere di cefalopodi tetrabranchiati ancora in vita, le Ammoniti e gli Ortoceratidi sono ormai estinti da svariate decine di milioni di anni.
Animale o “sottomarino biologico”
In letteratura il Nautilus è il noto sottomarino comandato dal capitano Nemo nel Romanzo “Ventimila leghe sotto i mari” di Jules Verne. Tale nome fu usato dallo scrittore riferendosi proprio al genere di molluschi cefalopodi chiamati Nautilus.
Sebbene la sua conchiglia fosse già nota ed utilizzata in oreficeria sin dal XVII secolo (1600), venne osservato per la prima volta in vita solamente nel 1829, prima questo mollusco era considerato estinto.
Un fossile vivente
Come già specificato sopra, il Nautilus rappresenta l’unico genere di cefalopodi, ancora in vita, appartenenti alla sottoclasse “Tetrabranchiata” (con 2 paia di branchie), le Ammoniti e gli Ortoceratidi si sono estinti svariate decine di milioni di anni fa.
Gli altri cefalopodi viventi (polpi, seppie e calamari) sono tutti appartenenti alla sottoclasse “Dibranchiata” (ossia dotati di un solo paio di branchie).
Le specie note in vita sono cinque, il Nautilus pompilius (la più diffusa e conosciuta), il Nautilus belauensis, il Nautilus macromphalus, il Nautilus repertus e il Nautilus stenomphalus. Tra loro, dimensioni a parte, sono piuttosto simili. Abitano le zone di mare aperto dell’Oceano Pacifico occidentale e dell’Oceano Indiano.
Per capire quanto il termine di “fossile vivente” ben si adatti a questo animale, basti pensare che i fossili ritrovati, appartenenti ad esponenti del suo genere, sono stati stimati vecchi di circa 450-500 milioni di anni (Era Paleozoica)!
Caratteristiche fisiche
Il Nautilus, o “Nautilo” in italiano, possiede una grossa conchiglia a spirale (fino a 20-25 cm di diametro nel caso della specie “pompilius“) con un’apertura rivoltata verso l’alto. La conchiglia risulta internamente divisa in vari comparti/camere a grandezza crescente, disposti lungo la spirale della conchiglia e delimitati da setti trasversali concamerati (un canale centrale, il sifone, li collega tra loro).
Gran parte dei tessuti e delle strutture molli dell’animale si trovano nella camera più esterna del guscio, chiamata non a caso “camera d’abitazione“. Differentemente dai cefalopodi dibranchiati, il Nautilo ha moltissimi tentacoli (fino a 90), posti in anelli concentrici attorno alla bocca (un becco, simile a quello dei pappagalli, col quale rompe le corazze dei crostacei di cui si nutre). Alla base i tentacoli sono fissati ad una sorta di “fodero”, in modo da poter essere ritratti o estroflessi a piacimento, inoltre sono completamente privi di ventose, sebbene la loro superficie rugosa gli permetta comunque una presa molto salda.
Malgrado i suoi occhi siano piuttosto grandi, non risultano molto funzionali, poiché privi di cristallino. Si presume siano in grado di distinguere solamente le zone di luce dalle zone d’ombra. Per orientarsi e per cacciare si affida principalmente al senso dell’olfatto che, al contrario della vista, è molto sviluppato.
Come un “sottomarino”
La conchiglia di un esemplare adulto presenta 34-36 camere, ognuna contenente un gas di composizione simile all’aria e un liquido chiamato “liquido camerale“: la loro percentuale può essere variata in quantità avvalendosi del sifone. Ciò permette all’animale di regolare la proporzione di gas e di liquido all’interno delle singole camere, regolando, così, il proprio peso specifico e quindi garantendo grosse escursioni batimetriche (variazioni di profondità). Il principio di funzionamento non è molto dissimile da quello delle camere stagne di un sottomarino. Durante il giorno il Nautilo si sposta a profondità di circa 500 metri, mentre la notte si avvicina alla superficie dell’oceano per cacciare e nutrirsi (prevalentemente piccoli crostacei).
I vari setti trasversali hanno la funzione, oltre a quella di dividere l’interno della conchiglia in “camere stagne”, di sostenere strutturalmente il guscio quando sottoposto a grandi pressioni. La conchiglia è formata da strati di aragonite (forma cristallina del carbonato di calcio), alternati a strati di una sostanza proteica simile, come composizione, alle nostre unghie.
Come si muove?
Per muoversi il Nautilo utilizza un getto d’acqua espulso con forza attraverso l’iponomo, una sorta di imbuto presente nella parte ventrale dell’animale, con l’apertura posta appena sotto la corona di tentacoli. A differenza dei cefalopodi dibranchiati la spinta necessaria per espellere l’acqua non viene fornita dalla contrazione del mantello che comprime il sifone, ma dalla rapida contrazione del sifone stesso, dotato di potenti muscoli. Nel Nautilo il mantello è ridotto e privo di muscoli.
Le quattro branchie sono poste all’interno dell’iponomo, il continuo passaggio d’acqua garantisce loro una sempre ottima ossigenazione.
In caso di pericolo l’animale può nascondersi totalmente all’interno del guscio, lasciando fuori solamente la parte superiore del capo di origine cornea (chiamata “cappuccio corneo”). La sua velocità di spostamento è piuttosto modesta, si assesta al di sotto di 1 km/h.
La riproduzione
I Nautilus si accoppiano una volta all’anno, I maschi posseggono dei tentacoli modificati che fungono da organi sessuali per la fecondazione. Le femmine producono non più di dieci uova di grandi dimensioni (circa 2-3 cm di diametro) e dalla struttura coriacea. I piccoli appena nati hanno già tutte le caratteristiche dell’adulto (si presume che la maturità sessuale venga raggiunga non prima del secondo anno di vita). La vita media, stimata, delle cinque specie viventi è compresa tra i 10 e i 15 anni (predatori permettendo).